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Notizia

Jun 03, 2023

Anzi

Gretchen Tessmer è un avvocato/scrittore con sede nella zona di confine tra Stati Uniti e Canada, nel nord di New York.

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Illustrazione di Jacey

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Quando finalmente arriva la Decisione e l'Ordine, sono seduto a gambe incrociate sullo sgabello del mio ufficio nel Settore 1981 del Magazzino, scrivendo un elenco completo ed esaustivo di artisti dell'acquerello del Rinascimento sul mio PC/Mac combinato 3,5 milioni-Air€ ( oh, quelli di AppleSoft pensano di essere così intelligenti di questi tempi), indossano gli auricolari e ascoltano "Golden Years" di David Bowie.

È la prima canzone della mia playlist mattutina. Non sono ufficialmente sveglio finché la canzone non finisce.

Sul mio schermo viene visualizzata una finestra con l'etichetta "CONFIDENZIALE" che lampeggia in modo aggressivo. Lo fisso, ancora con gli occhi annebbiati, e gemo leggermente. Non sono nemmeno le 8 del mattino, non che l'orario possa fare molta differenza.

Mi risento quando mi viene detto cosa fare. Non è una cosa recente. Quando avevo tre anni, mia madre mi disse di mangiare i miei piselli. Presi una manciata di quelle verdure verdi e gliele lanciai in testa. E, nonostante tutto quel mumbo-jumbo di auto-miglioramento che cercano di imboccarci durante i nostri anni formativi, le persone non cambiano poi così tanto. Il fatto di essere salito nei ranghi dei nostri gloriosi signori del magazzino e di ricoprire ora la posizione che ricopro... beh, sono stupito quanto te.

E che posizione lodata è. Se avessi una porta del mio ufficio, direbbe Chief Officer of Filtered Content for the Global Data Conglomerate. Hanno detto che avrebbe fatto bella figura sul mio curriculum. Mi hanno fatto una targa e mi hanno dato un aumento dello 0,00025% in euroyenbitcoin.

“RISERVATO!” Lo schermo lampeggia con urgenza.

Faccio clic sull'icona del file centrata nella finestra, ma vengo immediatamente bloccato. Viene visualizzata una seconda finestra che richiede il codice di accesso.

Non ce l'ho. Scritto a mano per motivi di sicurezza e cambiato quotidianamente, è affisso nella sala comune all'altra estremità del Magazzino, oltre tutte le glorificate macchine addizionatrici e server che formano questa Casa degli Orrori ronzante, ronzante e distruttiva di dati intorno a me.

Scuotendo la testa - infastidito dal fatto che la mia tranquilla stesura mattutina della lista sia stata requisita da superiori con complessi divini - salto giù dallo sgabello.

*****

Bill, il custode, è nella sala comune a bere una bibita e guardare vecchi cartoni animati, roba di Road Runner e Wile E. Coyote, sdraiato sul divano come una lucertola al sole. Gli dico di togliere dai mobili gli stivali infangati.

"Cavolo, Maryanne, da che parte del letto ti sei svegliata?" ribatte, prima di ricordarmi che comunque è lui che deve ripulire tutto.

Sto frugando tra gli annunci sulla bacheca disordinata. Quando lo trovo, lo strappo dal perno e lo sollevo in direzione di Bill.

"OH!" Si gira immediatamente in posizione seduta, terribilmente curioso. "Sai cosa hanno deciso?"

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"Non ancora", punto con la pistola il codice di accesso, ancora da caricare.

Il telefono a disco nella sala comune inizia a squillare e Bill sussulta al suono. Probabilmente non sa di cosa si tratta. È un oggetto d'antiquariato del ritorno al passato che sarebbe impossibile filtrare. Ma credetemi, ci hanno provato. Prima o poi hanno provato a filtrare tutto.

Alzo il ricevitore: "Sì?"

“Sono passati più di 20 minuti. Perché non hai implementato il nuovo filtro?" arriva una voce irritata dall'altra parte.

"Dovevo procurarmi il codice di accesso", rispondo, altrettanto irritato. «Non mi hai dato alcun avvertimento. L’ultima volta che ho sentito…”

"Bene, sbrigati, Maryanne." La voce riattacca non appena aggiungono: "Sei in ritardo".

Bill alza le sopracciglia mentre appoggio il telefono: "Hanno detto...?"

"NO." Ma è tutto così prevedibile. Un roadrunner, un coyote, una scogliera e del tritolo. Non è così difficile capire il finale.

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